La prima strategia è la Branded House (o modello monolitico). Si tratta di un modello di brand architecture in cui tutti i sub-brand appartenenti all’azienda sono esplicitamente riconducibili ad essa, perché possiedono lo stesso nome e logo, differenziandosi solo per la loro descrizione.
I vantaggi di questa strategia sono molti, tra cui:
Esistono però anche degli svantaggi legati a questa tipologia di architettura di brand:
Un esempio di azienda che adotta questa strategia è FedEx, che possiede diversi sub-brand tutti però riconducibili alla casa madre, condividendo valori e combinazione pur offrendo servizi differenti.
La seconda tipologia di brand architecture è la House of Brands, una strategia in cui i sub-brand sono totalmente indipendenti dal corporate brand.
Tutte le marche, infatti, sono ben differenziate l’una dall’altra in termini di identità, immagine e prodotti, quasi come se fossero dei brand a sé stanti.
La casa madre è quindi quasi del tutto sconosciuta ai consumatori, in quanto i sub-brand non hanno nessun riferimento esplicito al corporate brand.
Anche questa strategia di brand architecture ha vantaggi e svantaggi.
Tra i vantaggi, sicuramente possiamo indicare:
Il principale svantaggio, invece, sta nel fatto che non si possono sfruttare le economie di scala e le sinergie derivanti da una gestione unificata delle marche.
Un esempio di azienda che adotta questa strategia è Procter&Gamble (conosciuta anche come P&G), i cui vari brand sono molto più conosciuti rispetto a quello della casa madre e si posizionano sul mercato in maniera autonoma, con prodotti e target differenti.
La terza e ultima strategia di brand architecture è l’Endorsed Brand, che consiste in una via di mezzo tra le due precedenti.
In questa tipologia di architettura di brand, infatti, ogni sub-brand possiede una propria identità e un proprio posizionamento, ma ha dei riferimenti alla marca principale (che funge da garante dell’offerta), creando un forte legame con essa.
In questo caso, si possono mantenere gli stessi valori e mission della casa madre, ma è possibile adottare una specifica strategia per ogni marca.
I vantaggi di questa strategia sono:
Lo svantaggio principale, invece, consiste in una maggiore difficoltà in termini di comunicazione visiva, soprattutto quando i sub-brand iniziano ad essere numerosi.
Kellogg’s, ad esempio, ha optato per questa tipologia di brand architecture. L’azienda, infatti, possiede diversi sub-brand, ognuno con un nome e aspetto diverso, che però utilizzano il logo della casa madre come garante della qualità dei singoli prodotti.