Il restyling di Instagram del 2016 nasce dalla necessità di rendere l’applicazione più moderna.
È stato progettato quindi un logo completamente nuovo e sono state rivisitate le icone di alcune funzioni dell’app: l’hyperlapse, il layout e il boomerang.
L’applicazione ha deciso anche di cambiare la sua interfaccia, optando per una grafica più “flat” che lascia maggior spazio ai contenuti condivisi dagli utenti.
Il colore è sicuramente l’elemento principale della trasformazione di Instagram.
Nel logo diventa dominante e rappresenta una sorta di arcobaleno, simbolo delle diverse espressioni della community.
Nella UI, invece, si è ridotto al minimo: la barra superiore diventa da blu a bianca, ad evidenziare ulteriormente la separazione con Facebook.
Dal mondo della tecnologia passiamo al mondo del fast fashion analizzando il restyling della catena spagnola Zara.
Mentre i brand del lusso e del prêt-à-porter stanno ottimizzando i loro loghi per il digital, utilizzando spesso caratteri sans-serif, Zara ha deciso di muoversi nella direzione opposta.
Il logo procedente, realizzato nel 2011, vedeva le lettere della parola ZARA ben distanziate tra loro, contraddistinte da un carattere serif.
Nel 2019, il brand ha cambiato il suo logo per la seconda volta in 45 anni di storia.
Probabilmente il vecchio logo così distanziato non era coerente con i formati dei social, che tendono a inscrivere tutto in pochi pixel per riconoscere i brand anche dai dispositivi mobili.
Zara quindi mantiene la font serif, con la differenza che la distanza tra le lettere, il kern, è ridotta ai minimi termini. La “Z” e la “R”, infatti, si sovrappongono alle “A”, mentre la prima “A” ha una gamba congiunta con la “R”.
Con il suo nuovo restyling, Zara dimostra di avere personalità e di volersi distinguere nel campo della moda, caratterizzato da loghi sempre più simili.
Il restyling del logo di Mastercard è nato dalla necessità di allinearsi con una società che nel tempo è cambiata e si è evoluta.
Nel 2016 il marchio, infatti, è diventato più semplice, più incisivo, ma comunque immediatamente riconoscibile.
Si è cercato di andare incontro alla necessità di rendere il logo efficace anche sulle piattaforme digitali.
La società di design Pentagram ha quindi realizzato un nuovo logo mantenendo i cerchi rossi e gialli, ma eliminando i “denti” all’intersezione tra i due.
I colori poi sono stati resi più brillanti per spiccare sia su uno sfondo nero, sia su uno bianco.
Nel 2013 Spotify ha introdotto un nuovo logo con l’obiettivo di presentare la piattaforma in modo più chiaro e comprensibile.
Rispetto al precedente, esso appare decisamente più “istituzionale” e serio, ma anche più semplice e pulito.
Sono stati rimossi gli elementi superflui in modo da rendere il marchio più definito ma comunque riconoscibile. La sua riconoscibilità è dovuta al mantenimento del verde e delle tre linee curve, ormai diventati simboli distintivi del servizio.
Oltre al logo, è stata modificata anche la font: la font scelta per il restyling è Proxima Nova, nella versione in grassetto.
Essa contribuisce a creare un look decisamente più elegante rispetto al precedente.
Nel 2015, la Google Inc decise di dare vita a un’operazione di restyling per offrire ai suoi utenti dei servizi e un’usabilità sempre più in linea con l’evoluzione delle tecnologie.
L’oggetto del restyling, infatti, non è semplicemente il logo ma l’intera grafica dell’ecosistema Google.
Si cerca così di introdurre un linguaggio visivo omogeneo, immediatamente comprensibile e, soprattutto, adatto ai molteplici device.
Per quanto riguarda il marchio, si è passati da una font serif, elegante e tradizionale, a un sans-serif, più moderno e funzionale.
In particolare, la font è il Product Sans ed è stata realizzata dai designer di Google stessi.